Le “Alpi del Mediterraneo”, un territorio senza uguali
Lo spettacolare tuffo delle Alpi nel Mediterraneo è solo l’aspetto più eclatante di una morfologia straordinaria, modellata da 400 milioni di anni di eventi geologici.
La frattura trasversale del più grande massiccio montuoso europeo si mostra qui in modo spettacolare con un dislivello continuo di circa 6000 metri che vanno dai 3300 metri di quota delle cime dei massicci dell’Argentera e del Mercantour ai fondali del Mediterraneo occidentale che sprofondano a 2500 metri sotto al livello del mare.
Il Valore Universale Eccezionale, condizione per la candidatura Unesco
Per entrare nel club esclusivo dei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale, occorre dimostrare il Valore Universale Eccezionale (V.U.E.) di un sito. Ovvero il sito deve soddisfare la definizione dell’Unesco, dimostrando di possedere “un’importanza naturale talmente eccezionale che prescinde dalle frontiere e che manterrà il suo valore inestimabile per l’umanità anche per le generazioni future”.
Il V.U.E. si concretizza in alcuni criteri individuati dall’Unesco per classificare i beni. Tenuto conto delle loro caratteristiche, le Alpi del Mediterraneo hanno basato la loro candidatura sul criterio (VIII) geologico.
La particolarità del sito poggia dunque a livello mondiale sulla sua geologia.
Le origini geologiche della regione risalgono a 400 milioni di anni fa. Il sito mostra e dimostra in modo chiaro due orogenesi (Ercinica e Alpina) alle quali si è sovrapposta, intorno a 30 milioni di anni fa, l’apertura del Mediterraneo occidentale. Quest’ultimo fenomeno tettonico ha condotto alla frattura trasversale di una catena di montagne ancora giovane, le Alpi occidentali, con l’apertura di un bacino oceanico, il Mediterraneo occidentale.
Con l’affermarsi della teoria della “tettonica a placche” come modello esplicativo dell’evoluzione del pianeta Terra, i geologi hanno dimostrato che la maggior parte delle catene montuose: (1) è il risultato della chiusura di un antico oceano e (2) si erode e scompare progressivamente per fare spazio a un continente stabile.
Le Alpi del Mediterraneo costituiscono il sito più rappresentativo al mondo della frattura di un massiccio montuoso ancora in formazione causata dall’apertura di un bacino oceanico successivo.
La frattura trasversale delle Alpi, di cui le tracce geologiche sono osservabili in mare lungo il margine continentale ligure, segue due eventi successivi di elevazione di catene montuose (orogenesi ercinica e alpina), i cui caratteri geologici sono invece osservabili da terra.
Il sito candidato è eccezionale perché include su una superficie molto limitata, in una zona di contatto fra terra e mare, le spettacolari testimonianze geologiche di tre cicli tettonici successivi (“cicli di Wilson”).
Un patrimonio transfrontaliero che dà i suoi frutti da oltre trent’anni
Il progetto di candidatura è il traguardo di oltre trent’anni di collaborazione fra il Parco nazionale del Mercantour (Francia) e le Aree protette delle Alpi Marittime (Italia).
Un primo progetto di candidatura Mercantour/Alpi Marittime è stato proposto nel 2002 per la lista indicativa dei siti francesi per l’Unesco come “bene misto” naturale e culturale.
A partire dal 2006 i Parchi del Mercantour e delle Alpi Marittime hanno lavorato insieme per creare una struttura di gestione comune, che fa seguito al regolamento comunitario sui Gruppi Europei di Cooperazione Territoriale (GECT).
Dal 2008 una Convenzione programmatica è stata siglata fra i due Parchi, il Principato di Monaco e la fondazione Prince Albert II per sostenere la candidatura Unesco di questo progetto.
Nel 2013 nasce il “Parc européen / Parco europeo Alpi Marittime Mercantour” . Questo Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale ha come obiettivo quello di facilitare, promuovere e animale la cooperazione transfrontaliera e di elaborare la candidatura del sito a patrimonio mondiale dell’Unesco.
Il sito “Spazio transfrontaliero Marittime/Mercantour: le Alpi del Mare” viene quindi inserito nella lista indicativa degli Stati francesi e italiani come “bene naturale”.
Per assicurare la leggibilità del processo geologico e la successione degli ecosistemi dalla costa alle cime, il progetto si estende al Parco Naturale Regionale del Marguareis, al Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri e all’Area Protetta Giardini botanici Hanbury (oggi inseriti soltanto in zona tampone) e ai siti Natura 2000 gestiti dalla Provincia di Imperia.
Nel 2014 il Dipartimento delle Alpi Marittime si unisce il progetto, che raggiunge i sei enti partner.
All’inizio del 2015 la denominazione del bene proposto diventa “Le Alpi del Mediterraneo”.
Nel dicembre del 2015 gli esperti del Comitato dei Beni francesi del Patrimonio Mondiale raccomandano l’integrazione dell’area marina al sito proposto. L’estensione all’area marina, validata dal punto di vista scientifico dagli esperti incaricati del progetto, ha comportato il coinvolgimento del Principauté de Monaco, perché una delle zone di interesse geologico ricade precisamente all’interno delle sue acque.
Nel maggio 2016 si decide di mantenere il solo criterio geologico (criterio VIII) per dimostrare il Valore Universale Eccezionale del sito.
Così, questo criterio geologico basato sull’eccezionalità e universalità dell’evoluzione tettonica locale ha permesso di disegnare i confini di un bene naturale transfrontaliero su un perimetro sia terrestre che marino, che include tre Paesi: Principato di Monaco, Italia e Francia.
Dalla montagna al livello del mare, sono un’ottantina i comuni coinvolti dalla candidatura.
Da gennaio 2018, data di deposito del dossier di candidatura, la prospettiva del riconoscimento internazionale unisce tutti gli attori del territorio. La storia geologica del pianeta non conosce frontiere.
L’integrità del territorio delle “Alpi del Mediterraneo”
La definizione del perimetro del sito candidato è stata ottenuta incrociando le zone a forte interesse geologico (criterio VIII) e le aree protette per proporre un territorio dove si concentrano tutte le caratteristiche che contribuiscono a fondare il Valore Universale Eccezionale del sito.
Gli elementi necessari all’espressione del V.U.E. sono stati individuati da geologi di chiara fama italiani, francesi e monegaschi.
Il sito “Alpi del Mediterraneo” soddisfa le condizioni di integrità di un bene naturale così come sono definite dalle “Indicazioni per l’implementazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale”.
Il sito delle “Alpi del Mediterraneo” è suddiviso in 8 serie, costituite da elementi distinti ma connessi tra loro in modo da formare un sito unico.
Nel complesso, le dimensioni e I confine degli 8 perimetri del Sito sono stati definiti in funzione dell’eccezionalità e dell’universalità di tutta o parte dei siti geologici osservabili.
Gli otto elementi sono così collegati tra loro da relazioni chiare (geodinamiche, tettoniche, stratigrafiche e geomorfologiche).
I confine del sito sono stati tracciati tenendo conto in modo specifico del valore geologico, dell’integrità ambientale e del livello di protezione e di gestione delle aree interessate. Includono tutti i territorio necessari alla piena dimostrazione del Valore Universale Eccezionale del sito.
La quasi totalità del sito candidato è caratterizzata da livelli di elevate qualità ambientale: I siti Argentera-Mercantour (Parchi europei, nazionali, regionali, siti Natura 2000), Marguareis-Toraggio (Parco regionale e sito Natura 2000), Peira-Cava (geosito) sono aree alpine disabitate con pochissime infrastrutture.
Nelle vicine zone dei siti Natura 2000 Ours-Grammondo, Peille (geosito) e La Grande Corniche (Parc départemental, sito Natura 2000 et APB), la presenza di case e di infrastrutture è minima e assolutamente non impattante dal punto di vista geologico.
L’eccezionalità dei processi geologici e la loro continuità hanno giustificato l’integrazione di un’importante area marina (Cap Ferrat-Canyon Roya), che include dei siti Natura 2000 e delle porzioni di aree marine protette (Zona RAMOGE, Santuario PELAGOS), dove la pressione antropica non costituisce una minaccia per il bene geologico.